Lettera a Luigi Manconi

24.05.2013 18:11
Questa lettera è stata spedita il 17/05 e non ha mai avuto risposta,Luigi Manconi è un Senatore da tempo attento alle tematiche relative ad abusi e negazione dei diritti a tutti i livelli,è presidente dell'associazione "a buon diritto"https://www.abuondiritto.it/ e recentemente è stato eletto presidente della commissione per la tutela e promozione dei diritti umani.Se un simile campione di tutela dei diritti se ne frega altamente di me,come d'altrode fanno tutti gli altri,e non mi considera degno di attenzione alcuna,non è il caso che io tenti di contattare nessun altro per chiedere aiuto.Questa lettera sarà l'ultima che scriverò a tale scopo.D'altronde,come ho scritto sul blog,non scriverò più nemmeno altro sul sito.......per la ragioni citate nell'ultimo articolo.
Gentile On. Luigi Manconi

 

Mi chiamo Giampaolo Dattena e le scrivo per disperazione,così come penso sia per molte delle persone che la contattano a motivo del suo impegno in difesa dei diritti,della libertà e della giustizia.

Il mio caso ha però una particolarità che lo differenzia da quelli che lei(o chiunque tratti di lesioni del diritto di qualunque tipo) è solito trattare.Nella fattispecie coloro che io accuso di limitare la mia libertà e opprimermi nei modi che chiarirò in seguito,non negano assolutamente di agire in modo totalmente illegale nei miei confronti,non negano di limitare la mia libertà né di essere degli oppressori;dicono però che quanto fanno è giusto e necessario e perciò deve essere fatto anche se contrario al diritto e alla democrazia!

Proverò a spiegarmi meglio,anche se ho serie difficoltà a sintetizzare una storia che dura da decenni ed è straordinaria nel senso più stretto del termine:io sono un malato psichico vittima di un formidabile abuso da parte di un'equipe di psichiatri che si è arrogata il diritto di usarmi come cavia umana al di là di qualunque legge e qualunque mia volontà in merito.In tal modo sono diventato di proprietà della “scienza” e di conseguenza vittima di una sperimentazione totalmente abusiva di cui però sono a conoscenza sia le istituzioni che i media,nonchè una grande parte della popolazione che(insieme ai media e personalità pubbliche di ogni tipo) viene chiamata a collaborare all'esperimento stesso.

Tale esperimento(che limita in modo impressionante la mia autonomia e le libertà relative) consiste nel leggermi il pensiero,che viene divulgato(ai media o a chiunque sia stato indotto a collaborare) per essere oggetto di manipolazioni e giudizi che mi vengono in seguito manifestati attraverso messaggi allusivi(fatti per lo più di simboli e metafore a cui sono stato abituato nel tempo) chiaramente invasivi e pregni di aggressioni(non solo verbali) e comunicazioni impositive.Messaggi a cui non posso chiaramente replicare,e che dovrebbero,nelle intenzioni degli sperimentatori,curare la mia patologia agendo direttamente sull'inconscio,e per questo motivo io non posso interagire in alcun modo con la “terapia”,ma devo accettarla passivamente senza protestare.

Tralascio di dire delle gravi conseguenze psichiche causate da questa invasione, paragonabile a un gigantesco e surreale mobbing da cui è impossibile difendersi,ma mi soffermo su un altro elemento cardine dell'esperimento che è ancora più criminale del precedente:mentre io vengo fatto oggetto dei suddetti messaggi(o anche in seguito a qualunque cosa io pensi,faccia o veda) la mia psiche è fortemente manipolata attraverso l'uso di ultrasuoni,i quali sono di formidabile potenza e relativamente in grado di alterare nei modi più svariati la psiche(e quindi le emozioni) e anche il fisico(con dolorazioni relative) di chi ne è vittima.Una manipolazione degna della più potente delle droghe,e anzi più potente di qualunque droga,anche perchè chi la gestisce può cambiarne tono e livello in relazione a ciò che si pensa o si fa,obbligando la persona a rimanerne totalmente soggiogata.Anche queste manipolazioni(spesso autentiche sevizie) intendono mandarmi dei messaggi(oltre che fare infiniti test) e sono attuate naturalmente per motivi terapeutico-sperimentali,così come “terapeutiche” sono le punizioni che sono costretto a subire e delle quali elencherò solo le più incredibili per non tediarla oltre:da circa 10 anni non posso né dipingere nè scrivere(un tempo non potevo scrivere nemmeno semplici lettere come questa,scrivendo la quale faccio comunque una anomala fatica) né coltivare altri interessi,non posso acquistare un mezzo di trasporto e neppure usare una bicicletta.Questi divieti indicano chiaramente(insieme alle sevizie) che questa terapia sperimentale si fonda su assunti punitivi,i quali ufficialmente vengono fortemente criticati e considerati retaggio del passato manicomiale,oltre ad essere,ancora una volta,assolutamente illegali!

Il tutto avviene chiaramente a distanza,senza che io lo possa di conseguenza dimostrare e denunciare.

Per uscire da quest'incubo avrei bisogno che qualcuno lo denunciasse al posto mio,poichè se lo denuncio io(come ho tentato in passato di fare) mi si dà facilmente del paranoico,che è infatti una delle diagnosi con cui vengo etichettato ufficialmente.

Penso di averle detto quanto basta per farsi un'idea della situazione nella quale mi trovo e dell'assurdità(inconcepibile e straordinaria assurdità) della stessa.D'altronde penso che lei(come chiunque svolga un'attività politica tanto più se ad alti livelli) sia già al corrente di buona parte di quanto accade.La inviterei vivamente comunque ad approfondire l'argomento leggendo la versione di chi ha subito(e continua a subire) tale abuso,nel sito www.cavia-umana.it dove troverà una narrazione opportunamente più dettagliata dei fatti e ulteriori spunti di riflessione.

Le ho scritto,come ho detto,per disperazione................infatti mi sono in passato rivolto a politici e giornalisti senza ottenere risposta alcuna o ottenendo risposte tramite messaggi allusivi in stile ”mafioso”(tipici di questa sperimentazione).Recentemente mi sono rivolto all'onorevole Ileana Cathia Piazzoni(SEL) con lo stesso risultato, e chi mi controlla mi avverte(sempre attraverso i messaggi allusivi) che anche questa richiesta d'aiuto farà la fine delle altre,poichè per quanto sia straordinario e criminale,questo esperimento deve assolutamente continuare:per evolvere la ricerca scientifica e per difendere la società dal sottoscritto,in quanto considerato socialmente pericoloso!

In realtà la diagnosi di pericolosità sociale è frutto della paranoia di chi l'ha effettuata(infatti non mi è mai stata comunicata ufficialmente,poichè assolutamente indimostrabile,data la mia condotta passata e presente) creando un allarme che ha contagiato la società intera a macchia d'olio,e ottenendo di conseguenza il tacito(ma anche attivo) consenso delle autorità(addirittura a livello mondiale!).

Io la pregherei invece d'intervenire con tutto il peso della sua autorevolezza e senso della giustizia,poichè se il problema fosse relativo a una mia eventuale pericolosità sociale che non potesse essere risolta con le leggi vigenti(in democrazia se leggi non sono sufficienti si cambiano,non si agisce in modo criminale!),coloro che mi usano come cavia potrebbero limitarsi a tenermi sotto controllo telepatico(senza necessità di divulgare il pensiero) e mantenere pronto l'uso degli ultrasuoni in caso di reale emergenza(eventualità che non si è mai presentata!)..............ma smetterebbero di usarmi come cavia(tanto più dopo i risultati fallimentari fin qui acquisiti e i devastanti effetti collaterali) lasciandomi quelle libertà che il resto dei miei concittadini e la legge considerano giustamente inalienabili,e interrompendo di conseguenza la devastazione del cervello con la super droga a ultrasuoni.

Il fatto è che questi scienziati(ma io non li chiamerei in modo così nobile) non vogliono assolutamente rinunciare a una cavia umana di loro totale proprietà e se ne fregano altamente della mia qualità di vita e dei miei diritti.Rifiutando altresì la mia disponibilità a un qualche tipo di terapia che contemplasse un mio attivo coinvolgimento,poichè ciò significherebbe,appunto,la dismissione della divulgazione del pensiero(almeno) e delle alterazioni psichiche a ultrasuoni.......significherebbe la fine della sperimentazione così come è stata finora concepita,e cioè con l'assoluto distacco tra me e i “terapeuti” e col mio relativo totale passivo assoggettamento. Significherebbe che dovrebbero quindi smettere di trattarmi come un oggetto,in totale antitesi non solo col diritto e la democrazia,ma anche con le prassi terapeutiche che si attuano e si divulgano ufficialmente.

Poichè di questo ormai si tratta,e cioè di una questione di potere(nel senso più stretto) in ambito psichiatrico:la possibilità di “sequestrare” un essere umano(con la diagnosi appropriata) per ridurlo a oggetto iper-passivo di sperimentazione scientifica al di la di qualunque regolamentazione legale,ma anche deontologica ed etica.......una sperimentazione quindi totalmente selvaggia.

Può la società permettersi una simile deriva della democrazia e della legalità,senza rischiare gravi lesioni alle stesse?Gli psichiatri sono forse gli unici che possono ergersi a giudici del loro operato al di la di qualunque legge e regola scritta,e autorità relativa?

Non voglio abusare oltre del suo tempo,e se anche questa lettera dovesse rimanere senza risposta, non importunerò più né lei né nessun suo collega distraendovi dall'occuparvi dei diritti dei sani,poichè ai malati ci pensano gli psichiatri che ne diventano così i padroni.Sembrava che quei tempi fossero finiti.............e tutto nell'apparenza ufficiale testimonierebbe della loro fine(OPG a parte)...........Abbiamo forse bisogno di servizi psichiatrici segreti,poichè “necessariamente” illegali?La democrazia è un lusso che alcuni non possono permettersi?............O forse,il mio è un caso unico ed eccezionale che ormai non può più essere interrotto da nessuno,e che non si ripeterà più e quindi, non comporta un rischio per la democrazia?

Può davvero un fenomeno così lungo nel tempo e così capillarmente esteso non essere un pericoloso precedente?

Una verità è senza dubbio il fatto che nessun politico(ma anche nessun psichiatra e nessun giornalista) avrà mai il coraggio di ammettere quanto sta avvenendo,di averlo tollerato e di avervi partecipato,ledendo per tutta la vita i diritti fondamentali di una persona solo perchè soggetto debole in quanto disabile.Senza dire della dimensione alienante e fallimentare che tutti(attraverso le conoscenze manifestate ufficialmente) avrebbero saputo anticipare.

 

Il mio caso sarebbe risolvibilissimo........solo a volerlo,e senza nessun pericolo per la società!

Ma nessuno finora ha osato sfidare l'entourage di psichiatri di cui sono proprietà e imporgli regole di comportamento minimamente legali e sane,tutti sembrano ritenere questo esperimento utile e giusto anche se è obiettiva la sua connotazione criminale e antidemocratica.

Neanche lei sente l'esigenza d'interrompere questa grave violazione del diritto?

Vorrebbe,per cortesia,interessarsi del mio caso approfondendolo e andando al di la delle dichiarazioni dei soloni che gestiscono l'esperimento?

Le ripeto:se il problema è la mia pericolosità sociale(per quanto mai esistita nei fatti e per quanto io la neghi assolutamente!) io sono disposto a rimanere sotto controllo telepatico,e ad essere “sotto tiro” degli ultrasuoni,ma chiedo assolutamente che si smetta di divulgare il pensiero,che si smettano i messaggi cifrati relativi,e che non si usino gli ultrasuoni per alcun motivo che non sia qualificabile come reale emergenza.

In sintesi,chiedo di smettere di essere una cavia umana!

Contemporaneamente si potrebbe avviare un qualche tipo di terapia in cui io sia attivamente coinvolto affinchè si possa attuare un mio reinserimento sociale,il quale finora è stato impedito proprio dalle conseguenze dell'esperimento che velleitariamente(e in modo decisamente delirante) pretendeva di attuarlo.

Le pare che stia chiedendo troppo?

 

La ringrazio per l'attenzione e la saluto cordialmente

Giampaolo Dattena